sabato 29 marzo 2008

Il Milan invecchia la rosa

Dopo il gol di Paloschi al Siena, “Guida al campionato” aveva definito il Milan: «la squadra più giovane del campionato», e poco importa che l’età media dei rossoneri sia la più alta del campionato, l’unica a sforare il tetto dei trent’anni. Ebbene, il Milan si cautela, e per evitare di essere nuovamente considerato giovane, mette a segno un gran colpo: Aparecido César Rodrigues, da tutti conosciuto più semplicemente come César. Il brasiliano infatti a fine stagione, visto il divorzio di Mancini dall’Inter, lascerà scadere il proprio contratto con il club di via Durini per trasferirsi al Milan. Oltre all’arrivo del classe 1974 brasiliano, sono da segnalare anche i rinnovi per un anno di altri due giovanotti: Favalli (1972) e Serginho (1971). Assieme a loro l’anno prossimo dovrebbe tornare a vestire la maglia rossonera anche il giovanissimo Andriy Shevchenko, appena trentaduenne. Per fargli posto nell’attacco milanista il prescelto è Alberto Gilardino, classe 1982, ritenuto troppo giovane e troppo poco esperto per dare una mano alla causa rossonera.
Io non so se ridere o piangere, i milanisti, invece, avranno certamente scelto la seconda opzione.

2 commenti:

Marco Perciabosco ha detto...

se fossi un tifoso del milan mi sentirei preso in giro. ok le due champions e la coppa del mondo nel giro di tre anni (cose da fantascienza per altri clbu) ma gli oltre 40mila abbonati in campionato che da tre anni prendono umiliazioni su umiliazioni?in tre anni di mercato i sg. braida e galliani hanno azzeccato solo il colpo pato per il resto flop su ogni reparto: digao, bonera, emerson, gourkoff, gilardino (25 milioni di eruo!!!!) e oliveira.. chi ha il cervello per pensare lo faccia..

Antonio Giusto ha detto...

Marco, gli unici panchinari del Milan di cui ci si può lamentare per il rendimento in campo sono Gourcuff e Gilardino. Il primo perché acquistato dal Rennes per ringiovanire il centrocampo, il secondo perché al momento della firma con il Milan era considerato il più promettente attaccante italiano. Aggiungiamoci pure Oliveira, che però era una scommessa: dopo il titolo di capocannoniere col Betis il lungo stop per l’infortunio al ginocchio e l’annata in Brasile avevano accresciuto i dubbi su di lui, ma il Milan non s’era fatto problemi a sborsare 21 milioni più Vogel per vestirlo di rossonero. Alcuni poi sono lì per motivi non esattamente calcistici, come Digão, arrivato con l’unico scopo di convincere Kaká a rinnovare il contratto. Emerson è stato invece un grossolano errore: che il centrocampista brasiliano fosse finito lo si era capito da tempo, e il Milan ha sbagliato ad elargire 5 milioni di euro al Real per farlo suo. Bonera, forse, è l’unico che ha rispettato le attese: quando è stato chiamato in causa, si è fatto trovare quasi sempre pronto.