martedì 20 maggio 2008

Champions League: la presentazione della finale

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PRESENTAZIONE Una cosa è vedere affrontarsi le due più forti squadre d’Europa a distanza in campionato o in un match in cui entrambe sono prive delle principali stelle, Lampard da una parte e Cristiano Ronaldo dall’altra come accaduto sabato 26 aprile, tutt’altra è vederle sfidarsi sul palcoscenico più prestigioso d’Europa – calcisticamente parlando –, la finale di Champions League, che per la prima volta nella storia verrà disputata a Mosca, davanti agli 84.745 che può contenere il Luzhniki di Mosca, tradizionalmente casa di Spartak e Torpedo Mosca, oltre che della Сборная России по футболу, la Nazionale di calcio russa.
A darsi battaglia in una finale di Champions League saranno per la prima volta due squadre inglesi, che dopo il clamoroso flop dello scorso anno (tre semifinaliste su quattro provenivano da Albione, con la Coppa Campioni alzata da un’italiana, il Milan) i sudditi della regina Elisabetta si sono rimboccati le maniche e in semifinale non si sono lasciati sfuggire l’occasione persa un mese prima: l’unico intruso, il derelitto Barça di Rijkaard, è stato eliminato dal Manchester United senza troppe difficoltà grazie ad un catenaccio in cui non sarebbe passato neppure un soffio di vento al Camp Nou e ad un gran destro da fuori di Scholes insaccatosi nell’angolino alto alla sinistra di Valdés ad Old Trafford. Nell’altra semifinale si sono affrontate, per la terza volta negli ultimi quattro anni, Chelsea e Liverpool. Dopo le tre eliminazioni rimediate dai Blues con Mourinho in panchina, ad Avram Grant il raggiungimento della finale è riuscito al primo colpo, per la gioia di Abramovich e dei suoi – pochi – estimatori.
Come già accennato, si tratterà della prima finale tutta inglese nella storia della Champions League, ma non sarà il primo derby in finale: i due precedenti, Real Madrid – Valencia e Milan – Juventus, sono rispettivamente datati 24 maggio 2000 e 28 maggio 2003.
L’arbitro sarà Lubos Michel.

ANALISI Se dovessimo affidarci alle statistiche, che dicono che nei derby in finale di Champions ha sempre avuto la meglio la squadra meglio piazzata in campionato, verrebbe da dire Chelsea. Guardando i confronti stagionali, invece, il pronostico dice Red Devils: dopo l’1-1 nel Charity Shield con 3-0 dello United ai rigori – favorito dalla giornata di grazia di van der Sar – c’è stato un altro trionfo di Sir Alex Ferguson, stavolta su Grant, alla prima partita sulla panchina dei Blues. Quel pomeriggio di settembre però la sciocca espulsione di John Obi Mikel (sotto la doccia al 32’ per un fallaccio su Evra) aveva condizionato il match, vinto poi dal Manchester per 2-0 con reti di Tévez e Saha. L’ultimo incontro stagionale ha visto prevalere per la prima volta i Blues, ma non si può fare affidamento neppure su questa partita: in vista del ritorno della semifinale Ferguson aveva tenuto in panchina Cristiano Ronaldo e Rooney, oltre ad Hargreaves. A spuntarla fu il Chelsea, con un 2-1 firmato da Michael Ballack. Basarsi su queste poche informazioni non basta, quindi ecco un’analisi più approfondita delle due squadre.
Modulo Il Chelsea si dispone in campo con un 4-3-3 tale solo in fase offensiva, dato che quando il pallone è in possesso della squadra avversaria gli attaccanti esterni (che mercoledì sera saranno probabilmente Joe Cole e Kalou) si abbassano notevolmente andando ad infoltire il centrocampo. Il 4-3-3 dovrebbe essere il modulo usato mercoledì sera, dato che lo United in Europa si affida al contropiede, lasciando agli avversari il compito di fare la partita. Il 4-4-2 di Ferguson, infatti, è pensato perché la squadra possa dare il meglio di sé in contropiede, anche grazie ad un poker di stelle là davanti che hanno nella velocità la loro arma migliore.
Porta Il Chelsea si affiderà ai guantoni di Petr Čech, che dovrà essere quello ammirato tra andata e ritorno, supplementari elusi, col Liverpool, non quello colto di sorpresa dal bolide di Babel dai 35 metri a pochi minuti dal termine contro i Reds.
Van der Sar, invece, dovrà cercare di ripetere la prestazione fornita proprio contro il Chelsea nel Charity Shield.
Difesa A confronto le migliori due difese della Premier League: da un lato il Manchester United, che ha subito appena 22 gol in 38 partite, dall’altro il Chelsea, quattro in più. Ferguson potrebbe optare per l’arretramento di Hergreaves in difesa, sulla fascia destra, dove è stato proposto sia contro il Chelsea che contro il West Ham, fornendo sempre grandi prestazioni. Ciò accadrebbe nel caso in cui Ferguson, che ha già annunciato la sicura titolarità di Scholes – che nel 1999 saltò la finale per squalifica a cui il tecnico scozzese vuole dare questa chance dal primo minuto in premio per quanto Scholes ha dato alla causa dei Red Devils – dovesse scegliere Carrick come compagno di Scholes costringendo così Hargreaves ad arretrare in difesa. La coppia centrale, formata da Vidic e Ferdinand, non è in discussione, così come non è in discussione Evra sulla fascia sinistra.
Il Chelsea potrebbe imitare il Manchester, proponendo Essien sulla fascia destra in modo da permettere la coesistenza di Ballack e Lampard a centrocampo. Se così dovesse essere, cambierebbe poco nello scacchiere tattico di Grant, che sostituirebbe l’offensivo Belletti con un altro giocatore altrettanto di spinta, ma molto, molto più muscolare. I centrali saranno certamente Terry, che ha recuperato dall’infortunio alla spalla subito contro il Bolton, e Ricardo Carvalho. Sulla sinistra ovviamente Ashley Cole.

Centrocampo Abbondanza da ambo le parti, che come ho già anticipato potrebbe indurre i due tecnici ad arretrare un centrocampista sulla fascia destra di difesa. Nello United a destra ci sarà ovviamente Cristiano Ronaldo, sulla corsia opposta è quasi certa la presenza di Ryan Giggs, che giocando la finale toccherebbe quota 759 partite con la maglia dello United, battendo il record di Bobby Charlton. A centrocampo Hargreaves, Anderson e Carrick si giocano il posto di fianco a Scholes, la sensazione è che possa vincere Carrick.
Nel Chelsea sarà centrocampo a tre, con Makelele davanti alla difesa e Lampard e Ballack come mezzali. Possibile sorpresa potrebbe essere Mikel al posto di Makelele, anche se l’esperienza internazionale del francese potrebbe far pendere la bilancia di Grant dal suo lato.

Attacco In campionato siamo 80 a 65 per i Red Devils, ma questi dati contano relativamente in una finale di Champions League. Gli uomini scelti da Ferguson dovrebbero essere Rooney e Tévez, nel caso in cui il primo non dovesse farcela allora tocchrebbe a Saha fare coppia con l’argentino.
Nel Chelsea la scelta più logica sarebbe quella di un’unica punta centrale – Drogba, ovviamente – e due giocatori a supporto come Kalou e Joe Cole, con la carta Anelka da giocarsi se le cose dovessero mettersi male.

Panchina Da una parte Sir Alex Ferguson, 27 titoli con il Manchester United, dall’altra Avram Grant, quattro titoli israeliani vinti in carriera. Per vincere una Champions, però, il palmarès conta poco.

ROAD TO MOSCOW
Fase a gironi
Manchester United
: primo nel gruppo F con 16 punti.
Chelsea: primo nel gruppo B con 12 punti.

Ottavi di finale
Lione – Manchester United 1-1 e 0-1
Olympiacos – Chelsea 0-0 e 0-3

Quarti di finale
Roma – Manchester United 0-2 e 0-1
Fenerbahçe – Chelsea 2-1 e 0-2

Semifinali
Liverpool – Chelsea 1-1 e 2-3
Barcellona – Manchester United 0-0 e 0-1

Antonio Giusto

Fonte
: SportBeat

2 commenti:

GaSan ha detto...

spero nel Chelsea perche grant merita di vincerla..tante critiche per lui e ha fatto meglio di mourinho..il man utd mi sta antipatico...

Antonio Giusto ha detto...

Grant questo trofeo lo stramerita, però il Manchester United, forte della vittoria in campionato, parte certamente favorito. Anche se la fame di Drogba, Lampard e soprattutto Ballack (che ha affermato di pensare ogni giorno alla sconfitta contro il Real nel 2002, quando vestiva la maglia del Bayer Leverkusen) non la sottovaluterei. Per quanto mi riguarda, io tiferò per i Blues, per cui simptatizzo dai tempi di Zola e Di Matteo.