sabato 23 agosto 2008

Presentazione: Serie A 2008/09


Foto: Eurosport
È finalmente nata la quinta sorellina: mamma Serie A ha dato alla luce una splendida Fiorentina, il cui papà è Pantaleo Corvino. Diventano così cinque le sorelle della serie A (per tornare a sette manca ancora poco: mamma Serie A è nuovamente in dolce attesa: stavolta il papà è Aurelio De Laurentiis, e il bebé si chiama Napoli), dato che questa Fiorentina ha ormai tutte le carte in regola – anche se un po’ d’esperienza in più farebbe certamente comodo – per giocarsela alla pari con le altre quattro sorelle: la superfavorita Inter rinforzata dall'arrivo di Mourinho, decisivo (e pagato) quanto un calciatore di primissimo piano; la Juventus finalmente tornata in Champions e dotata di un attacco per cui l’unico aggettivo possibile è «stellare»; il Milan del formidabile trio offensivo composto da Kaká, Ronaldinho e Pato ed infine la Roma, che non è riuscita ad ingaggiare Mutu ma in compenso si è assicurata Julio Baptista. Perché le sorelle tornino sette, però, c'è bisogno di un’aggiunta, che verrà certamente fuori dal lotto composto da: Lazio, che ha condotto un ottimo mercato sia in entrata che in uscita; Udinese che ha finalmente trattenuto i propri gioielli, prolungando addirittura il contratto di Totò Di Natale; Samp che ha affiancato a Cassano l’uruguagio Fornaroli, che sogna di emulare Pippo Inzaghi e nel quale possiamo includere anche Genoa e Palermo, accomunate da presidenti sì vulcanici, ma sempre pronti a mettere mano al portafogli per il bene della propria squadra. Paiono destinate ad una salvezza tranquilla l’Atalanta di Cigarini, il rinforzato Catania (Dica e Ledesma sono due grandi colpi) ed il Siena di Giampaolo, oltre al Bologna sudamericano, mentre dovranno sudare per rimanere in A le altre due neopromosse Chievo e Lecce (provvisto di un grande attacco e di un tecnico abituato alle salvezze difficili), oltre al Cagliari (privatosi di Storari, sostituito dall’esordiente Marchetti, e soprattutto di Ballardini, anch’egli sostituito da un esordiente nella massima serie, Allegri) ed al Torino, anche quest’anno autore di un mercato di buon livello, ma privo di «colpi». Resta la Reggina, che anche stavolta dovrebbe salvarsi, pur con qualche affanno, anche se il mercato non è stato esattamente scintillante.

Atalanta
Addii importanti quelli di Langella, Tissone e Carrozzieri, e se i primi due sono stati rimpiazzati opportunamente con Valdes e Cigarini, l’unico movimento di mercato effettuato in difesa è stato l’acquisto dell’austro-ungherese György Garics. In avanti, però, è stato fatto uno sforzo dalla società, che ha trattenuto Floccari. Valida alternativa al vibonese sarà Bobo Vieri, tornato all’Atalanta dopo la positiva stagione a Firenze. Infine, occhio ad Alessio Cerci, il «Thierry Henry di Valmontone» può stupire. Per il resto, la squadra è rimasta quella della scorsa stagione, quindi è lecito attendersi dagli orobici una tranquilla salvezza.
Probabile formazione: (4-4-1-1) Coppola; Garics, Talamonti, Pellegrino, Bellini; Ferreira Pinto, Cigarini, Guarente, Padoin; Doni; Floccari.

Bologna
La squadra che ha conquistato la promozione in Serie A è stata rafforzata con un mix di giovani e «anziani». Al primo gruppo appartengono gli uruguaiani Britos e Rodriguez, giunti per rinforzare la difesa, il brasiliano Coelho, esterno destro, ottimo calciatore di punizioni, che in Brasile giocava come terzino ma che in Italia avanzerà a centrocampo, e Marco Bernacci, prelevato dall’Ascoli; porteranno esperienza numerosi over 30 quali Volpi, Zenoni, Di Vaio e Lanna, oltre a Mudingayi, che pur dovendo ancora compiere 27 anni calca da diversi anni i palcoscenici più importanti. Il modulo sarà il consolidato 4-4-2, con la novità Rodriguez in difesa a sinistra, anche se in quel ruolo le alternative sono Lanna e – novità assoluta – Bombardini, che Arrigoni sta inventando terzino sinistro a 34 anni. In avanti desta qualche dubbio la coppia Marazzina-Bernacci: un lusso per la B, ma in A?
Probabile formazione: (4-4-2) Antonioli; Zenoni, Moras, Castellini, Rodriguez, Coelho, Volpi, Mudingayi, Valiani; Bernacci, Marazzina.

Cagliari
Di fatto, due sole novità rispetto alla squadra miracolosamente salvatasi nella scorsa stagione: l’allenatore Allegri ed il portiere Marchetti. Entrambi alla prima esperienza in A, toccherà a loro non far rimpiangere alla tifoseria Ballardini e Storari. Un altro addio importante è stato quello di Pasquale Foggia, per sostituirlo è stato chiamato l’«ammazza Juve» Lazzari, reduce da una buona stagione a Grosseto. Per il resto la squadra è rimasta praticamente invariata. Attenzione a Ragatzu, prodotto della primavera rossoblù.
Probabile formazione: (4-3-1-2) Marchetti; Pisano, Lopez, Canini, Agostini; Fini, Conti, Parola; Cossu; Acquafresca, Jeda.

Catania
Dopo la salvezza «last minute» ottenuta la scorsa stagione, la società ha dovuto cedere Vargas alla Fiorentina per far cassa. Con i dodici milioni ricavati dalla cessione del peruviano la squadra è stata sensibilmente migliorata centrocampo con gli innesti di Carboni e Ledesma, due argentini provenienti rispettivamente da Salisburgo e Boca Juniors. Saranno loro i due giocatori a protezione della difesa nell’audace 4-2-3-1 di Zenga, che prevede Martinez, l’estroso fantasista romeno Dica e «Topolinik» Mascara alle spalle della prima punta, ruolo per cui sono in ballottaggio Paolucci, zero gol nell’ultima stagione, e Gionatha Spinesi, che farebbe bene a tornare quello di due anni fa, visto che la terza opzione per l’attacco catanese è l’inesperto Takayuki Morimoto, due reti negli ultimi due anni da cui non si possono certo pretendere i gol-salvezza. Altra incognita, il sostituto di Vargas: Rocco Sabato non sembra all’altezza del suo illustre predecessore sulla corsia sinistra rossazzurra.
Probabile formazione: (4-2-3-1) Bizzarri; Sardo, Stovini, Terlizzi, Sabato; Carboni, Ledesma; Martinez, Dica, Mascara; Spinesi.

Chievo
Pochi ma mirati innesti per far sì che la squadra possa tornare, se non quella dei miracoli, almeno in grado di centrare una tranquilla salvezza. Due soli partenti tra i protagonisti dell’ultima stagione: Obinna, tornato all’Inter che lo ha immediatamente girato all’Everton, e Ciaramitaro, tornato al Palermo. Sul fronte degli acquisti, sono arrivati Langella e Pinzi dall’Udinese oltre a Sorrentino, Scardina e Nicolas Frey (fratello di Sebastian). Acquistato in comproprietà anche Granoche, che però resterà un altro anno a Trieste. La squadra della promozione non subirà grosse modifiche, a partire dal modulo: il 4-3-3, che a parere di Iachini va benissimo anche per la Serie A. Sorrentino avrà un posto assicurato tra i pali, così come Pinzi, che dovrebbe trovare molto spazio a centrocampo e Langella, ala sinistra, formerà un gran tridente con Pellissier e Luciano.
Probabile formazione
: (4-3-3) Sorrentino; Malagò, César, Mandelli, Mantovani; Pinzi, Italiano, Marcolini; Luciano, Pellissier, Langella.


Fiorentina
L’approdo in Champions League significava grandi avversari da affrontare, e i fratelli Della Valle non si sono fatti pregare per mettere mano al portafogli: 50 milioni di euro, che diventeranno 55 in caso di qualificazione alla fase a gironi, dato che Pantaleo Corvino ha bloccato Miranda, centrale difensivo del San Paolo valutato 4 milioni e mezzo di euro dalla Fiorentina e circa il doppio dai dirigenti sanpaolini, per cui si dovrebbe chiudere ad una cifra vicina agli 8 milioni. Oltre a Miranda, il cui arrivo è pressoché certo a meno di clamorosi harakiri nella gara di ritorno del preliminare, sono arrivati giocatori giovani e, soprattutto, affamati di vittorie. Su tutti Alberto Gilardino, fortemente voluto da Prandelli per formare una coppia da sogno con Adrian Mutu. Il milanista sarà la prima punta da 20 gol a stagione che ai viola manca dal «sì» di Toni al Bayern. Alle spalle del duo Mutu-Gilardino dovrebbe giostrare Stevan Jovetic, attaccante dotato di piedi da trequartista prelevato per 8 milioni dal Partizan di Belgrado. A centrocampo il colpo si chiama Felipe Melo, un Dunga alto e muscoloso col doppio compito di impostare la manovra e fare da diga davanti alla difesa. Le mezzali a centrocampo dovrebbero essere Kuzmanovic e Montolivo, anche se il ruolo di intero sinistro potrebbe toccare al più difensivo Gobbi, nel caso in cui Vargas dovesse continuare a fare più l’ala che il terzino. Detto del «Loco» Vargas, chiamato a sostituire il deludente Pasqual dell’ultima stagione, per puntellare le fasce sono stati acquistati anche Comotto, di ritorno a Firenze, e Zauri. Rinforzi anche in porta: Storari sarà il secondo di Frey.
Probabile formazione: (4-1-2-1-2) Frey; Comotto, Gamberini, Kroldrup, Vargas; Felipe Melo; Kuzmanovic, Montolivo; Jovetic; Gilardino, Mutu.

Genoa
Venduti – benissimo – Borriello, Konko e Bovo (20 milioni di euro complessivi ricavati dalle loro cessioni) il presidente Preziosi si è immediatamente messo all’opera per allestire una squadra in grado di migliorare il decimo posto ottenuto nella scorsa stagione. Spesi complessivamente 25 milioni per restaurare la squadra, a partire dall’attacco che, orfano dei gol di Borriello, punta tutto sulla qualità degli esterni Palladino e Gasbarroni e sulla gustosa novità rappresentata dall’Olivera centravanti, provato con successo in quella posizione da Gasperini. Anche a centrocampo buone nuove per i tifosi: è stata ricomposta la coppia d’esterni della Reggina acquistando Mesto e Modesto. Profondamente rinnovata la difesa, di cui Crìscito è l’unico superstite della scorsa stagione. I nomi nuovi sono quelli di Ferrari, arrivato a parametro zero, l’olimpico Bocchetti, l’ex palermitano Biava, il sanseverese Potenza e l’impronunciabile Papastathopoulos, per tutti, più semplicemente, «Papa».
Probabile formazione: (3-4-3) Rubinho; Bocchetti, Ferrari, Crìscito; Mesto, Milanetto, Paro, Modesto; Gasbarroni, Olivera, Palladino.

Inter
Mourinho, il vero colpo del centenario, ha rivoluzionato modulo e metodi di allenamento, ma non la squadra: addio agli eccessi César, Solari e Maniche, due soli acquisti, Mancini e Muntari, oltre al ritorno di Adriano dal San Paolo. La squadra, come già dimostrato nelle numerose – e prestigiose – amichevoli estive, è già insuperabile in fase difensiva nonostante la coppia di difensori sia spesso stata l’inedita Burdisso-Cambiasso a causa delle numerosissime defezioni. Quando tutti saranno al meglio, le più probabile coppia difensiva dovrebbe essere quella formata da Cordoba e Chivu, due giocatori che si integrano assai bene, anche se è da tenere d’occhio Samuel: se torna quello dello scorso girone d’andata il posto al centro della difesa non glielo toglie nessuno. Sulle fasce, confermatissimi Maicon e Maxwell, anche se Javier Zanetti è stato provato in alcune occasioni anche sulla fascia sinistra, dato che il posto a centrocampo potrebbe portarglielo via il neoarrivato Sulley Muntari, che non sarà Lampard, ma che fisicamente e difensivamente vale due volte la stella del Chelsea. A fare scudo davanti alla difesa Cambiasso, anche se Stankovic ha dimostrato di poter tranquillamente fare lo stesso lavoro dell’argentino. Ceduto Suazo, in prestito secco (cioè senza diritto di riscatto) al Benfica, si è potuto procedere all’acquisizione di Quaresma (Pelé al Porto), che andrà a dar manforte a Figo e Mancini sulle ali. Per il ruolo di centravanti titolare in ballottaggio Ibrahimovic ed Adriano, anche se Mourinho non ha escluso il 4-4-2 per permettere la convivenza dei due.
Probabile formazione: (4-3-3) Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Chivu, Maxwell; J. Zanetti, Cambiasso, Muntari;, Quaresma, Ibrahimovic, Mancini.

Juventus
Dopo due anni d’Europa vista in Tv, il ritorno in Champions League meritava un mercato all’altezza della competizione, come è stato. Essendo la spina dorsale della squadra consolidata, sono basta alcuni ritocchi, tutti comunque di ottimo livello, a partire dal colpo del mercato juventino: Amauri. Il brasiliano, costato quasi 23 milioni di euro, va a rinforzare un attacco già fortissimo (come dimostrato dai 41 gol in due di Del Piero e Trezeguet nell’ultima stagione) ma poco numeroso per affrontare una stagione che si preannuncia assai lunga e logorante. Proprio per questo si è scelto di riportare a casa i giovani Giovinco, De Ceglie e Marchisio. Se per i primi due si prevede un buon utilizzo, il terzo difficilmente vedrà il campo a causa dell’abbondanza di centrocampisti centrali: a Zanetti e Sissoko (epurati Almiron, Tiago ed il promettentissimo Nocerino) si sono aggiunti il giovane e talentuoso svedese Ekdal e soprattutto Poulsen, per cui i tifosi storcono il naso, ignari del colpo che la società ha fatto: alla Juve serviva un fabbro come il danese, non l’orefice Xabi Alonso. Rinforzi anche in difesa, che pare il reparto più vulnerabile: Mellberg e Knezevic saranno le principali alternative alla coppia azzurra Chiellini-Legrottaglie, con lo svedese in grado di agire anche sulla fascia destra. Per cautelarsi in caso di nuovi problemi alla schiena di Buffon sono stati acquistati anche due portieri di riserva, Chimenti e, soprattutto, Manninger, in grande evidenza al Siena nelle ultime due stagione e soprattutto conoscitore della Champions League per avervi giocato, anche se appena due partite, con l’Arsenal nell’edizione 2001.
Probabile formazione: (4-4-2) Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, C. Zanetti, Sissoko, Nedved; Trezeguet, Del Piero.

Lazio
Carrizo, Matuzalem e Zárate sono tre grandi colpi per una Lazio che vuole tornare grande. Il portiere argentino sarà il sostituto di Peruzzi, arrivato con un anno di ritardo; l’ex centrocampista del Brescia andrà a comporre un interessante terzetto a centrocampo con Ledesma e Dabo, con il neoacquisto Brocchi come possibile rincalzo; Zárate, infine, può essere una sorpresa. Rispetto alla scorsa stagione il modulo dovrebbe tramutarsi in un 3-5-2 assai elastico, vista la presenza sulle fasce di De Silvestri (o del neoacquisto Lichtsteiner) e Kolarov, due giocatori nati come terzini. Detto del trio di centrali di centrocampo, in avanti riconfermatissimi Rocchi e Pandev, anche se non è da escludere l’utilizzo di un giocatore a supportarli, che potrebbe essere il già citato Zárate o anche Mauri, e le altre opzioni si chiamano Foggia e Meghni.
Probabile formazione: (3-5-2) Carrizo; Siviglia, Rozenhal, Radu; De Silvestri, Dabo, Ledesma, Matuzalem, Kolarov; Rocchi, Pandev.

Lecce
Rispetto alla scorsa stagione parecchie novità, a partire dalla panchina: Papadopulo è stato sostituito da Beretta, uno abituato alle salvezze impossibili. Parecchie novità anche in attacco, dove hanno salutato Elvis Abbruscato e Daniele Corvia, sostituiti alla grande da Cacia e Castillo, che restano due ottimi bomber per la B ma che in A sono delle incognite. Riconfermato invece Tiribocchi, uno che ha dimostrato di valere la A con la maglia del Chievo. A centrocampo da registrare l’acquisto di Caserta, che viene da una stagione in chiaroscuro a Palermo, ed il ritorno di Giacomazzi, che presumibilmente giostrerà dietro le punte, con capitan Zanchetta, oltre a Munari ed Ariatti a coprirgli le spalle. Se centrocampo ed attacco meritano ampiamente la salvezza, la difesa è una scommessa, almeno in A, dato che in B si è rivelata la migliore dalla categoria, visto che solo Diamoutene ha accumulato esperienza nella massima serie, esperienza che latita negli altri componenti del reparto.
Probabile formazione: (4-3-1-2) Benussi; Angelo, Diamoutene, Schiavi, Antunes; Munari, Zanchetta, Ariatti; Giacomazzi; Cacia, Tiribocchi.

Milan
Fosse arrivata la prima punta di peso che tanto serviva a questo Milan, adesso i rossoneri, privi del gravoso impegno in Champions League, sarebbero i principali candidati per la vittoria finale dello scudetto. Adebayor, però, è rimasto alla corte di Wenger, e al suo posto si è scelto di portare a Milanello Ronaldinho, l’unico giocatore che al Milan non serviva, vista la presenza in rosa di Kaká e Seedorf, oltre a Pato, che pare più una mezzapunta che un centravanti, ruolo in cui ha fatto fatica anche con la Seleção olimpica, tanto da indurre Dunga a preferirgli Rafael Sobis. Certo, gli attaccanti al Milan non mancano: Inzaghi e Borriello possono tranquillamente essere il puntale dell’albero di Natale milanista, anche se entrambi destano quale dubbio, Inzaghi per l’età ed i sempre più frequenti acciacchi, Borriello per l’inesperienza ad alti livelli. A centrocampo otto uomini per tre posti paiono un’esagerazione, anche a causa della non-partecipazione alla Champions League, che non prosciugherà le energie come nelle stagioni scorse. Flamini è comunque un ottimo acquisto, vista la sua preziosissima duttilità che gli consente di occupare tutti i ruoli nel centrocampo milanista, più quello di terzino sinistro, dove oltre a Jankulovski c’è solo l’attempato Favalli.In difesa i maggiori problemi per il Milan: se Abbiati pare aver conquistato il posto da titolare, l’unica certezza nella difesa a quattro è Jankulovski, visti i problemi alla schiena di Nesta, le preoccupanti e sempre più numerose disattenzioni di Kaladze e l’(eccessiva) abbondanza sulla fascia destra, dove Zambrotta (per cui 8 milioni e mezzo sono parsi uno sproposito), Bonera e Antonini si contendono un posto. Positivi gli acquisti dei due giovani Viudez e Cardacio, assistiti dall’ex juventino Daniel Fonseca. Attenzione al ritorno di Shevchenko: può essere un Ronaldo-bis. Senderos, invece, dà maggiori garanzie: dovrà essere la prima riserva della coppia difensiva Nesta-Kaladze, non avrà problemi.
Probabile formazione: (4-3-2-1) Abbiati; Zambrotta, Nesta, Kaladze, Jankulovski; Gattuso, Pirlo, Ambrosini; Kaká, Ronaldinho; Pato.

Napoli
Tre tasselli alla volta – l’anno scorso furono Hamsik, Lavezzi e Santacroce, quest’anno è stato il turno di Denis, Maggio e Rinaudo – e questo Napoli assomiglia sempre più alla Fiorentina. Ad accomunarle soprattutto quanto avviene ai «piani alti»: Marino ha la competenza di Corvino, e De Laurentiis è generoso quanto Della Valle. Questa squadra insomma potrebbe puntare molto presto (io le do altri due anni al massimo) ad un ritorno in Champions League (anche se a voler sottilizzare si tratterebbe di una prima volta, dato che ai tempi di Maradona si chiamava Coppa dei Campioni), e per farlo, come già scritto, sono arrivati tre giocatori di primo piano, uno per reparto, senza alcuna cessione di rilievo. Rinaudo va ad aggiungersi a Cannavaro e Santacroce in un reparto difensivo di ottimo livello. A centrocampo Maggio assicura la spinta di Mannini unita alla pericolosità in zona-gol di Hamsik. Davanti, infine, German Denis compone una coppia ottimamente assortita con il connazionale Lavezzi. Uniche pecche, l’assenza di un esterno sinistro di centrocampo ed i tre portieri, poco affidabili.
Probabile formazione: (3-5-2) Iezzo; Santacroce, Cannavaro, Contini; Maggio, Blasi Gargano, Hamsik, Mannini; Lavezzi, Denis.

Palermo
Chiuso un ciclo, se ne apre un altro. Con le cessioni dei «big» Amauri, Zaccardo, Rinaudo e Barzagli sono stati incassati 50 milioni di euro, immediatamente reinvestiti sul mercato per allestire una squadra altamente competitiva. Acquistati dodici giocatori, che rinnoveranno radicalmente la squadra, a partire dalla porta, che nella prossima stagione sarà presidiata da Marco Amelia, con «Jimmy» Fontana retrocesso a dodicesimo. Novità importanti anche in difesa, rinnovata per tre quarti, con Balzaretti unica conferma rispetto alla scorsa stagione. Le novità del reparto arretrato si chiamano Carrozzieri, Bovo e Raggi, con il capitano della nazionale danese under 19, Simon Kjær, possibile novità. Innovazioni anche a centrocampo, di cui Liverani sarà l’assoluto padrone. Ai fianchi del regista agiranno due incontristi quali Nocerino e Migliaccio, un’altra delle poche conferme rispetto alla stagione scorsa. Il 4-3-3 rosanero prevede in avanti, oltre a Miccoli (a meno di infortuni titolare fisso) due attaccanti come Budan e Lanzafame, con il secondo che dovrebbe giocare sulla destra per lasciare la zona centrale dell’attacco al croato.
Probabile formazione: (4-3-3) Amelia; Raggi, Carrozzieri, Bovo, Balzaretti; Noverino, Liverani, Migliaccio; Lanzafame, Budan, Miccoli.

Reggina
Persi i due pezzi pregiati della squadra, Amoruso e Modesto, la Reggina si è nuovamente messa alla ricerca di giocatori da rilanciare, come Bernardo Corradi, che sarà il terminale offensivo della squadra, o da far «esplodere», come l’ex capitano della selezione under 19 cilena Carlos Carmona, che sarà il regista della squadra. Altro acquisto degno di nota quello di Santos dal Genoa, con il centrale difensivo brasiliano che andrà a dar manforte ad un reparto difensivo numeroso ma che non appare propriamente ermetico. Nel 4-3-2-1 di Orlandi, riconfermato dopo la salvezza ottenuta nell’ultima stagione, il difficile compito di sostituire Modesto toccherà ad Andrea Costa, riscattato dal Bologna. Il trio di centrocampo dovrebbe essere composto da Barreto, Carmona ed Hallfredsson, con Brienza e Cozza ad agire alle spalle dell’unica punta Corradi, nella speranza che Stuani si riveli bomber implacabile anche in campionato oltre che nelle amichevoli estive, in cui si sta mettendo in luce.
Probabile formazione: (4-3-2-1) Campagnolo; Lanzaro, Cirillo, Santos, Costa; Barreto, Carmona; Hallfredsson; Cozza, Brienza; Corradi.

Roma
Ceduti due esterni, è arrivato Julio Baptista, un trequartista capace anche di giocare prima punta (come al Siviglia) o mediano (come quando giocava nel San Paolo, con Kaká). In partenza Esposito, che sta però facendo assai bene in precampionato e sta cercando di guadagnarsi la riconferma, sembra che la Roma voglia eliminare tutti gli esterni d’attacco presenti in rosa, eccezion fatta per Rodrigo Taddei, che può anche giocare centralmente. Apparentemente inspiegabile, questa strategia di mercato potrebbe essere legata al cambio di modulo: addio 4-2-3-1, bello ma assai poco redditizio, benvenuto 4-3-2-1, modulo che permetterebbe la convivenza a centrocampo di De Rossi, Pizarro e Aquilani, che a 24 anni non può permettersi un’altra stagione in panchina. In avanti, poi, Vucinic, Totti e Baptista potrebbero comporre un triangolo con i vertici intercambiabili, essendo tutti e tre in grado di giocare sia dietro la punta che come terminali offensivi, con Menez, che può però giostrare solo alle spalle delle punte, prima alternativa. La difesa è poi stata puntellata con gli innesti di Loria (Juan è apparso fragile nella sua prima stagione italiana) e Riise (Tonetto compirà 34 anni a novembre, e serviva un mancino per sostituirlo degnamente). Qualche dubbio per quanto concerne i portieri, tre brasiliani che non hanno convinto appieno: Doni per via della propensione agli infortuni palesata in quest’avvio di stagione, il neoacquisto Arthur (proveniente dal Siena) perché inadatto ai grandi palcoscenici su cui gli viene chiesto di esibirsi ed infine Julio Sergio, che sarà anche «il miglior terzo portiere della Serie A» secondo Spalletti, ma che in due stagioni nella capitale non è ancora sceso in campo.
Probabile formazione: (4-3-2-1) Doni; Cicinho, Juan, Mexes, Riise; Aquilani, Pizarro, De Rossi; Julio Baptista, Vucinic; Totti.

Sampdoria
Il vero colpo dell’estate è il riscatto di Antonio Cassano a costo zero, vero capolavoro del d.g. Beppe Marotta. Cessione pesante quella di Maggio, valsa comunque 8 milioni di euro, tre dei quali spesi per assicurarsi Stankevicius, fisicamente e tatticamente superiore all’attuale esterno del Napoli. Un altro giocatore che ha detto addio alla maglia blucerchiata è stato Volpi: il regista ha rescisso il contratto con la Samp dopo sei stagioni per accasarsi al neopromosso Bologna,che gli assicura il posto da titolare perso nella Samp. Per sostituire Volpi è stata acquistata – per quattro milioni di euro – la metà del cartellino dell’incursore Dessena, che andrà presumibilmente ad occupare il ruolo di interno destro nel centrocampo a cinque. Altri due importanti acquisti provengono dal Sud America: si tratta del «Tuna» (cactus) Fornaroli, uruguagio che ricorda Pippo Inzaghi e che potrebbe formare una coppia da sogno con Cassano, e di Jonathan Bottinelli, 24enne difensore mancino prelevato dal San Lorenzo che vanta due presenza con la maglia della Selección Argentina. Sulla carta è una squadra ben attrezzata, ma parecchi dubbi sono causati dalla scelta del portiere: tra Mirante e Castellazzi, i due in lizza per il posto da titolare, quello più in forma è… Vincenzo Fiorillo, classe 1990, recentemente eletto miglior portiere dell’Europeo under 19 disputato in Repubblica Ceca.
Probabile formazione: (3-5-2) Castellazzi; Campagnaro, Bottinelli, Accardi; Stankevicius, Dessena, Palombo, Sammarco, Pieri; Fornaroli, Cassano.

Siena
Perso Loria, la difesa necessitava di un rinforzo di livello, ed i giovani Belmonte (rottosi il crociato del ginocchio destro, ne avrà per parecchio tempo) e Zuñiga (da molti accostato a Cafu) non hanno certo l’esperienza adatta. Se il centrocampo è stato praticamente tutto riconfermato, parecchi dubbi arriva dall’attacco, dove ci si affida a Maccarone, nella speranza che Ghezzal (l’anno scorso in grande evidenza in C con il Crotone) e Calaiò si confermino attaccanti buoni anche per la Serie A. Nel complesso però il mercato è stato assai deludente, e per Giampaolo sarà assai difficile salvarsi, figuriamoci ripetere la scorsa stagione, la migliore del Siena in Serie A.
Probabile formazione: (4-3-1-2) Curci; Zuñiga, Portanova, Ficagna, Rossi; Vergassola, Codrea, Galoppa; Kharja; Maccarone, Calaiò.

Torino

Finalmente un mercato all’altezza, per il Toro. Dopo alcune stagioni in cui né il presidente Cairo né i nuovi acquisti avevano mantenuto le promesse, con l’acquisto della «ciliegina sulla torta», come lo ha definito il presidente, Rolando Bianchi, questa squadra può ambire a qualcosa di più di una tranquilla salvezza. A partire dal modulo, il nuovo 4-3-3 di De Biasi, si capisce che i granata ambiscono ad un campionato da protagonisti: oltre a Nick Amoruso, che dovrebbe giostrare sulla sinistra nel tridente offensivo, sono arrivati altri giocatori della serie «usato sicuro» quali l’austriaco Säumel, l’ex terzino destro dell’Albinoleffe Colombo, cui toccherà sostituire Motta sulla fascia destra difensiva, l’ex empolese Pratali, che rinforzerà la difesa oltre al polivalente Abate, autore di un buon campionato lo scorso anno ad Empoli.
Probabile formazione: (4-3-3) Sereni; Diana, Natali, Di Loreto, Pisano; P. Zanetti, Corini, Säumel; Rosina, Bianchi, Amoruso.


Udinese
Solito mercato in entrata, novità assoluta in uscita. Per quanto riguarda gli acquisti, la squadra si è mossa come al solito benissimo, acquistando molti giovani (su tutti Alexis Sanchez, ma anche il serbo Basta, il montenegrino Vujadinovic e il nigeriano Ighalo sono da tener d’occhio) e riportandone all’ovile altrettanti: Motta, Tissone e Foti. In aggiunta l’acquisto di Pasquale, preso per sostituire Dossena, unico «big» partente. Ed è qui la novità del mercato bianconero 2008/09: tutti i pezzi pregiati, eccezion fatta per il già citato Dossena (ma non si poteva rifiutare l’offerta di nove milioni ricevuta dal Liverpool), sono rimasti, per il resto sono stati ceduti giocatori che non avrebbero trovato spazio quali Sivok, Zapotocny, Mesto ed Asamoah, con le cui cessioni l’Udinese ha incassato complessivamente 20 milioni di euro. Salutati anche gli esuberi Langella e Pinzi, entrambi in prestito al Chievo. Dopo il mercato, passiamo al modulo: la cessione di Langella significa che quattro punte (proposte in precampionato) per quest’Udinese sono troppe, e quindi Marino dovrebbe aver scelto il 4-3-3, rinunciando alla sesta punta. Il modulo con tre centrocampisti permetterebbe inoltre la convivenza di Inler, D’Agostino e Tissone. In difesa abbondano le soluzioni, e l’unico sicuro del posto appare Zapata, con Gigi Sala a far da chioccia ai numerosi giovani.
Probabile formazione: (4-3-3) Handanovic; Motta, Zapata, Felipe, Lukovic; Tissone, Inler, D’Agostino; Sanchez, Quagliarella, Di Natale.

Loghi: Gazzetta.it

Fonte: SportBeat

4 commenti:

Vojvoda ha detto...

Ciao!
Secondo me il mercato più intelligente lo ha fatto Zenga ed il suo Catania.
Prelevare Dica per 2 mln di Euro è un affarone,prendere Ledesma a prezzi stracciati(2,5)anche.
Carboni a costo zero va a completare il centrocampo.
Vendere poi Vargas per 12-13 mln di euro vuol dire saperci fare.
Non mi è piaciuto invece granchè il mercato della Fiorentina!Si tende a ipervalutarlo secondo me.Corvino è bravo però perdere Ujfalusi a zero euro ed acquistare per più di 45 mln,avendo portato al Franchi un solo campione(Jovetic),non mi sembra che deponga proprio a favore del mercato viola,nè che lo stesso si caratterizzi per la grande sagacia(parere personale).
Piuttosto,bene la Lazio che con i prestiti ha messo in piedi un bella squadra.
Matuzalem,Zarate in prestito,il riscatto per pochi euro di Rozenhal compreso l'acquisto definitivo di Radu Stefan(nome Radu,cognome Stefan,sebbene anche in Romania lo riportino in entrambe le versioni ed in Italia si crede,sbagliando,che Stefan sia il nome di battesimo).
Ciao;-)

Antonio Giusto ha detto...

Ciao Vojvoda,
concordo con te sul mercato del Catania, fatto assai bene, come ho sottolineato nell'articolo. E con il Paolucci visto in Coppa Italia può soprendere.
La Fiorentina avrà anche speso troppo, ma di buoni giocatori ne sono arrivati: oltre a Jovetic, che ha stregato anche me, da non sottovalutare Gilardino, che con Mutu e Prandelli può tornare l'attaccante da 20 gol a campionato. Vargas è in effetti stato pagato un po' troppo, ma Melo è un gran colpo, e Ujfalusi ha lasciato Firenze per scelta, a nulla sarebbe servito rinnovargli il contratto.
Ottimo mercato anche quello della Lazio, anche se la corsia sinistra desta qualche dubbio: oltre a Kolarov c'è il solo Manfredini. E grazie per l'informazione su Stefan.

Vojvoda ha detto...

Ho da un pò di tempo un blog sul calcio internazionale:se ti va questo è l'indirizzo...http://vojvoda-calciointernazionale.blogspot.com/
Intanto,se ti fa piacere ti aggiungerei alla mia lista.
Ciao;-)

Antonio Giusto ha detto...

Sono passato qualche volta sul tuo blog, e devo dire che è ben curato. Provvedo subito a linkarti.