mercoledì 9 febbraio 2011

Alessandro Matri: 10 giorni che valgono una carriera



30 gennaio: Alessandro Matri castiga il Bari con una doppietta, regalando tre punti al suo Cagliari. Il 31 gennaio firma con la Juventus, due giorni dopo scende in campo contro il Palermo, numero 32 sulle spalle e una gran voglia di spaccare tutto. Il pallone non entra, pazienza, perché sabato 5 febbraio torna al Sant’Elia e rifila due gol a quella che meno di una settimana prima era la sua squadra.

Neppure il tempo di ammirarsi sulle prime pagine dei quotidiani sportivi, ed ecco la chiamata di Prandelli: contro la Germania, al Westfalenstadion di Dortmund, ci sarà anche lui. Che ormai quasi cinque anni fa era incollato al teleschermo mentre Grosso scaricava in rete l’orgoglio dei futuri campioni del mondo e Del Piero arrotondava il risultato, magnificamente servito da Gilardino. Oggi con Grosso e Del Piero condivide lo spogliatoio, mentre a Gilardino – giudicato fuori forma dal cittì – ha soffiato il posto in azzurro.

Tutto questo in dieci giorni, senza dubbio i più intensi della carriera calcistica di Matri. Centravanti azzurro fresco di Matrimonio con la Vecchia Signora, sul campo di pallone ci si è ritrovato per caso, grazie ad una caduta dalla bicicletta. Dagli 8 ai 10 anni, infatti, corre in bici e non dietro una palla di cuoio: una trentina di corse nel Pedale Graffignanino, presieduto dal padre Luigi, con ben dieci vittorie.

Una brutta caduta, però, spinge il piccolo Alessandro ad optare per il calcio, ed è la Virtus Don Bosco di Graffignana a beneficiare dei suoi gol. Ne segna tanti, ed un dirigente del Fanfulla lo convince a cambiar maglia. La grande occasione arriva poco dopo, quando Ruben Buriani (146 presenze e 13 gol con la maglia del Milan) lo scova sui campetti della provincia di Lodi e lo veste di rossonero. Stringe un patto col Diavolo ad 11 anni, e si toglie anche la soddisfazione di esordire in prima squadra: è il 24 maggio 2003, i titolari vanno preservati in vista dell’imminente finale di Champions League contro la Juventus, e così Carlo Ancelotti punta sui componenti della Primavera. 71 minuti appena, e via a cercare gol e gloria in provincia: Prato, Lumezzane, Rimini. Gol tanti, ma gloria poca, almeno fino a dieci giorni fa.

Antonio Giusto

Fonte: Guerin Sportivo.it

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