domenica 3 aprile 2011

Campionati chiusi. E non è un pesce d'aprile


Siamo al 3 aprile, il giorno delle burle ormai è passato. Eppure tutti, tifosi delle squadre virtualmente campioni a parte, firmeremmo pur di leggere queste righe con quarantott'ore d'anticipo. Perché i quattro maggiori campionati europei, coefficiente UEFA alla mano, sono ormai praticamente già conclusi.
E se in Germania il Borussia Dortmund ha ribadito la propria supremazia passando dallo 0-1 al 4-1 in 25 minuti contro l'Hannover terzo in classifica al calcio d'inizio, Italia, Spagna ed Inghilterra hanno visto morire il campionato con due mesi d'anticipo. Tra l'Inter e lo scudetto ci si è messo Pato, ed ora i rossoneri, sgravati dall'impegno europeo, veleggiano sicuri verso il tricolore.
In Spagna, invece, Miguel Ángel de las Cuevas da Alicante, memore di un trienno trascorso indossando il biancorosso dell'Atletico Madrid, ha infilitto a José Mourinho la prima sconfitta casalinga dal 23 febbraio 2002 (Porto-Beira Mar 2-3) e - complice il successo del Barcellona sul Villarreal firmato da Piqué - regalato il titolo ai blaugrana.
A far la voce grossa in Premier League, anche davanti alle telecamere, è stato Rooney: sotto 2-0 contro il West Ham, hat trick e 3 punti per lo United, che valgono doppio visto il pareggio rimediato dall'Arsenal contro un Blackburn in 10 nell'ultimo quarto d'ora.
La palla è rotonda e davanti ci sono «n» finali, ma la sensazione è che da qui a maggio non ci saranno sorprese.
a.g.

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